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Capitolo Primo senza di loro tutto questo non sarebbe successo.

Capitolo Secondo il giovine Vincenzo

Capitolo Terzo Anna e..........poi

Capitolo Quarto è nata una stella

Origine del cognome Massaro

 

L'etimologia del cognome Massaro deriva dalla parola latina mansionarius, poi declinata in mansiarius e massarius, che si riferisce alla massa o mansa (masseria), ossia alla fattoria o casa di compagna. Quindi, il significato e le origini del nome Massaro indicano la persona responsabile di una masseria e delle attività connesse, ovvero un fattore. La storia del nome Massaro nasce in epoca medievale, quando il massaro era colui che gestiva il fondo agricolo per conto del signore feudale e godeva di libertà personali piuttosto limitate. Si trattava, pertanto, di un amministratore o conduttore di terreni agricoli con servizi annessi, pascoli, case coloniche e boschi. 
Dalle origini umili, la figura del Massaro cambia fisionomia e acquisisce prestigio nell'età dei Comuni, intorno al secolo XI. Il massaro divenne la persona che, all'interno dei Comuni, era responsabile della gestione dei beni e delle finanze pubbliche che poi annotava sui libri contabili. L'origine del cognome Massaro è antichissima e insignita di titoli nobiliari. Secondo la ricerca araldica dei cognomi, infatti, i Massaro erano una famiglia di Patrizi, Conti e Cavalieri che risiedeva in Toscana, precisamente a Radicofani, un comune in provincia di Siena. Intorno al XIV secolo, dopo la caduta del Governo dei Nove, per opera di Carlo IV, la famiglia Massaro si trasferì a Siena. Qui, nel 1482, alcuni componenti della famiglia furono ammessi al Monte del Popolo: Bertoldo, Gasparo e Andrea, che fu un medico illustre. Si ha traccia di un altro personaggio insigne che portava il cognome Massaro dell'Italia del XV secolo, a Viterbo: il pittore Antonio del Massaro detto il Pastura. Tra le sue opere più importanti si ricorda la sua partecipazione, insieme al Pinturicchio, alla decorazione delle stanze del Palazzo Borgia in Vaticano. Come altri cognomi italiani di origine medievale, anche Massaro si è diffuso con diverse variazioni derivate come Massarin, Massarelli, Massaroli, Massarotti e Massarolli, tanto per citarne alcuni. 
Il cognome Massaro è diffuso sopratutto nell'Italia centro-meridionale, con una massiccia presenza in Puglia, in Campania e nel Lazio. Ha anche un ceppo nel nord della Penisola, particolarmente nel Veneto e in Piemonte.

Origine del cognome Fiorelli

Antichissima e nobile famiglia sorrentina, detta Fiore o Fiori, iscritta al seggio di Porta di detta città, la quale risulta passata in Bisceglie, nel XIII secolo. Tra i personaggi che, maggiormente, la illustrarono, ricordiamo: Filippo-Antonio, scudiero di Angilberto del Balzo, Conte di Ugento, nel 1460; Giovan-Battista che nel XVI secolo militò con molta lode sotto i Veneziani e che nella battaglia di Zara contro i Turchi colse i primi onori.

Capitolo Quinto Massaro family & friends

Nino

Origine della famiglia Massaro

 

Luco dei Marsi è posta al centro del sistema dei parchi e delle aree protette abruzzesi, distante circa 10 km dalla città di Avezzano. Caratteristico il centro storico con i tipici vicoli gradonati che scendono verso l'antica riva del lago Fucino e che conservano la memoria del passaggio da borgo di pescatori a paese di agricoltori.
Dal latino "lucus", che significa "radura del bosco" ed è connesso con "lux", ovvero luce. Nell'alto medioevo, con ogni probabilità, una parte del suo territorio veniva chiamato Penna. La trasformazione del nome da Penna a Lucus sarebbe avvenuta, secondo alcuni storici, tra l'VIII e il IX secolo; secondo altri, solo in data più avanzata, in particolare nel 1137, quando a causa di una terribile alluvione del Fucino e al contempo dell'invasione di una grande quantità di serpenti, i suoi cittadini sarebbero stati costretti a rifugiarsi in un luogo più sicuro[2]. La leggenda vuole che a Luco sia nata la dea Angizia divinità adorata dai Marsi, dai Peligni e da altri popoli osco-umbri, associata al culto dei serpenti. Essendo i serpenti spesso collegati con le arti curative, la dea Angizia era ritenuta in grado di gestirli per fini curativi. I Marsi la consideravano più una maga che una dea e le riconoscevano le capacità nell'uso delle erbe curative (specie quelle contro i morsi di serpente) ed anche l'addestramento dei serpenti. Gli antichi popoli italici le attribuivano anche altri poteri magici, come la capacità di uccidere i serpenti con un solo tocco. Il nome "lucus" è, dunque, strettamente legato alla Dea Angizia.[3]. Numerose sono le testimonianze storiche (monumenti, opere d'arte e resti archeologici) del passato di Luco dei Marsi, che vanno dall'età del Bronzo fino al Medioevo e al Rinascimento. Testimonianze preziose riguardano la prima età del ferro con i centri fortificati "ocres" (in lingua safina locale; "oppida" o "castella" in latino). Nel territorio luchese c'è la tangibile presenza di "ocres" su uno scoglio roccioso in località Petogna, posto di fronte a Strada 45 del Fucino e sulle alture di Monte Penna. Si tratta dell'acropoli della successiva città italico-romana di Anxa-Angitia[4]. Il borgo probabilmente ospitò gli schiavi impegnati nella costruzione dell'emissario del Fucino, voluto dall'imperatore romano Claudio per prosciugare il lago. Durante il medioevo, Luco fu incluso nei feudi dei d'Avalos, per poi passare ai Colonna. Venne colpito duramente dal terremoto di Avezzano del 13 gennaio 1915.

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